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Il costo della violenza non lo pagano solo le donne. Lo paghiamo tutti.
Il 25 novembre non è una ricorrenza simbolica: è una ricorrenza necessaria.
In Italia la violenza di genere continua a crescere, a trasformarsi, a moltiplicare le sue forme – da quelle più visibili alle più quotidiane, sottili e normalizzate.
Dietro ogni numero c’è una vita interrotta, una libertà limitata, un futuro negato.
Dietro ogni numero c’è un costo sociale, umano, culturale.
Un costo che paghiamo tutte e tutti: come comunità, come società, come Paese.
Per questo, come Fondazione Libellula, abbiamo scelto di trasformare lo scontrino – l’oggetto più comune, quotidiano, “normale” – nel simbolo di qualcosa che normale non è e non sarà mai: il prezzo della violenza sulle donne.
Lo scontrino è il racconto di un Paese.
Ogni voce che lo compone non è una cifra astratta, ma il segno concreto di quanto la violenza incida sulle vite, sulle famiglie, sul lavoro, sulla salute, sulle relazioni, sull’economia, sulla libertà.
Quel conto è in rosso. E finché non agiremo sulle cause culturali che lo generano, continuerà ad aumentare.
La violenza di genere non si combatte solo quando esplode.
Si previene prima: nelle scuole, nelle aziende, nelle comunità, nel linguaggio, nella cultura.
Fondazione Libellula lavora per prevenire e contrastare la violenza di genere attraverso:
Il cambiamento è possibile. Ma è collettivo, non individuale.